Tre colline prospicenti il mare, divise da due fiumi un tempo navigabili, ospitarono l’antica Selinunte, immersa in una terra fertilissima. La città, destinata a diventare in pochi decenni una metropoli, venne dotata di un regolare impianto urbanistico, due imponenti aree portuali, almeno sette templi colonnati, necropoli dai ricchi corredi funerari, numerosi pozzi, grandi aree industriali, monumentale cinta muraria. Eterna rivale fu Segesta, città confinante di origine elima, che per contrastare le mire espansionistiche di Selinunte chiuse aiuto a Cartagine; i punici, guidati da Annibale Magone, uccisero sedicimila selinuntini, saccheggiarono i templi e distrussero le abitazioni, causando la fine dell’egemonia greca. Successivamente la città venne rasa al suolo da una serie di terremoti e cadde in rovina. Fu lo storico Fazzello a riconoscere le vestigia dell’antica SELINON e da quel momento gli archeologi hanno lavorato instancabilmente per recuperare un patrimonio infinito..
SELINUNTE
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Da sapere…
Selinunte chiamata dai greci “Selinùs”, deriva il suo nome da Sélinon, il sedano che tuttora vi cresce selvatico. La città ebbe una vita breve di circa 240 anni. In questo periodo la sua popolazione crebbe fino a raggiungere i 100.000 abitanti. Lo stato in cui si presenta oggi non è dovuto solo alla distruzione ad opera dei Cartaginesi, ma anche a terremoti, secoli di incuria ed a gravi spoliazioni.
Alla scoperta di una terra unica
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